Buongiorno cari amici, come state?
La spesa è diventata un argomento dominante in questi giorni, una delle poche ragioni per cui è consentito uscire di casa, con la mascherina (ricordiamo ormai obbligatoria in Lombardia!), tenendo le distanze, un solo componente della famiglia alla volta. E allora la lista diventa essenziale, per cercare di non dimenticare nulla e di non doverci tornare troppo presto!
Tra i nostri manoscritti Ticinesi è conservato un registro nel quale l'umanista Bernardo Sacco (1497-1579), autore di una "Storia di Pavia", annota, giorno per giorno, le spese di casa di quasi un decennio, dando informazioni sulle abitudini alimentari della sua famiglia.
È pressoché giornaliero, non essendoci possibilità di conservarla, l'acquisto di carne, che varia a seconda dei periodi. A dicembre si acquistano spezie, pepe e sale "per fare salami". Il venerdì, in rispetto del precetto del "magro", si compra il pesce, prevalentemente di acqua dolce: a volte storione, ma anche rane, gamberi, anguille, tinche, carpe e lucci. Quanto al formaggio, il termine indica di solito il grana, ma ci sono anche "formagielle di montagna", "robiole da Castelnovo", "mascherpa fresca". I vini vengono da Casale, vino bianco da Stradella e da Broni, da Galliavola. Per i cereali si parla di miglio, riso "vestito" e segale; il frumento viene mandato alla macina e la farina consegnata al fornaio per avere il pane.
La frutta è di stagione: in settembre "uga", a novembre "pomeranze", a gennaio "pignolli", fichi secchi e limoni, a febbraio le "amandole", mentre, andando verso l'estate, ciliegie, amarene, fragole, meloni. La verdura è spesso genericamente definita "hortalia", ma a volte si precisa. "herbioni" (piselli), "carciofoli nostrani", "indivia", "spinazzi", insalata e cicoria, zucche, rape e verze, porri e aglio, "lentichie" ma anche olive.
Un documento di grandissimo interesse!
Tratto da "Le carte dei cibi" di Luisa Erba e Agnese Visconti.
L'immagine è uno degli affreschi dell'Eremo di S. Alberto di Butrio
Avete trovato qualche spunto per le vostre liste della spesa?
Domani la seconda puntata del nostro racconto su "La grande bellezza dei libri", non mancate!
Un grande abbraccio, state a casa, noi ci siamo su facebook
#iorestoacasa #litaliachiamo #laculturanonsiferma
La spesa è diventata un argomento dominante in questi giorni, una delle poche ragioni per cui è consentito uscire di casa, con la mascherina (ricordiamo ormai obbligatoria in Lombardia!), tenendo le distanze, un solo componente della famiglia alla volta. E allora la lista diventa essenziale, per cercare di non dimenticare nulla e di non doverci tornare troppo presto!
Tra i nostri manoscritti Ticinesi è conservato un registro nel quale l'umanista Bernardo Sacco (1497-1579), autore di una "Storia di Pavia", annota, giorno per giorno, le spese di casa di quasi un decennio, dando informazioni sulle abitudini alimentari della sua famiglia.
È pressoché giornaliero, non essendoci possibilità di conservarla, l'acquisto di carne, che varia a seconda dei periodi. A dicembre si acquistano spezie, pepe e sale "per fare salami". Il venerdì, in rispetto del precetto del "magro", si compra il pesce, prevalentemente di acqua dolce: a volte storione, ma anche rane, gamberi, anguille, tinche, carpe e lucci. Quanto al formaggio, il termine indica di solito il grana, ma ci sono anche "formagielle di montagna", "robiole da Castelnovo", "mascherpa fresca". I vini vengono da Casale, vino bianco da Stradella e da Broni, da Galliavola. Per i cereali si parla di miglio, riso "vestito" e segale; il frumento viene mandato alla macina e la farina consegnata al fornaio per avere il pane.
La frutta è di stagione: in settembre "uga", a novembre "pomeranze", a gennaio "pignolli", fichi secchi e limoni, a febbraio le "amandole", mentre, andando verso l'estate, ciliegie, amarene, fragole, meloni. La verdura è spesso genericamente definita "hortalia", ma a volte si precisa. "herbioni" (piselli), "carciofoli nostrani", "indivia", "spinazzi", insalata e cicoria, zucche, rape e verze, porri e aglio, "lentichie" ma anche olive.
Un documento di grandissimo interesse!
Tratto da "Le carte dei cibi" di Luisa Erba e Agnese Visconti.
L'immagine è uno degli affreschi dell'Eremo di S. Alberto di Butrio
Avete trovato qualche spunto per le vostre liste della spesa?
Domani la seconda puntata del nostro racconto su "La grande bellezza dei libri", non mancate!
Un grande abbraccio, state a casa, noi ci siamo su facebook
#iorestoacasa #litaliachiamo #laculturanonsiferma
Data: 06 aprile 2020
Costo del biglietto:
Prenotazione: Nessuna
Luogo: Pavia, Biblioteca Universitaria di Pavia
Orario: 12.00
Telefono: +39 038224764
Fax: 038225007
E-mail: bu-pv@beniculturali.it mbac-bu-pv@mailcert.beniculturali.it
Sito web
Costo del biglietto:
Prenotazione: Nessuna
Luogo: Pavia, Biblioteca Universitaria di Pavia
Orario: 12.00
Telefono: +39 038224764
Fax: 038225007
E-mail: bu-pv@beniculturali.it mbac-bu-pv@mailcert.beniculturali.it
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