Dantedì. La terrazza del MArRC con vista sul meraviglioso Inferno dello Stretto

« Come fa l’onda là sovra Cariddi,
che si frange con quella in cui s’intoppa,
così convien che qui la gente riddi.

Qui vid’i’ gente più ch’altrove troppa,
e d’una parte e d’altra, con grand’urli,
voltando pesi per forza di poppa».

(Inferno VII, vv. 22-23)

Nel VII Canto, Dante accompagnato da Virgilio entra nel quarto Cerchio dell’Inferno, dove si trovano le anime di avari e prodighi, condannati a spostare per l’eternità macigni pesantissimi, in due gruppi schierati l'uno di fronte all'altro, in senso opposto, così da annullare reciprocamente gli sforzi.

Per spiegare questo movimento, il Sommo Poeta usa la figura retorica dell’analogia. Il movimento dei dannati è paragonato a quello delle acque nelle correnti dello Stretto di Messina, che il mito narra abitato da due figure mostruose: Scilla e Cariddi, sulle sponde opposte di Calabria e Sicilia.

Le correnti nello Stretto, rapide e irregolari, anche per il forte vento, raggiungono velocità incredibili, anche oltre i 90 km orari, spaventando naviganti di ogni provenienza e in ogni tempo. Quando le onde, che provengono dalle parti opposte, si incontrano, le acque sembrano formare un unico vortice che sale fino al cielo; nel momento in cui si ritirano verso le coste sembrano invece sprofondare negli abissi.  

Anche Omero ne parla nel Libro XII dell’Odissea: «L'altro scoglio, più basso tu lo vedrai, Odisseo, / vicini uno all'altro, / dall'uno potresti colpir l'altro di freccia. / Su questo c'è un fico grande, ricco di foglie; / e sotto Cariddi gloriosamente l'acqua livida assorbe. / Tre volte al giorno la vomita e tre la riassorbe / paurosamente. Ah, che tu non sia là quando riassorbe».

Che siano stati i due mostri marini a trascinare in fondo al mare la nave che trasportava i meravigliosi Bronzi di Riace, custodendoli seppelliti tra i fondali, finché non sono stati riportati sulla terra ferma, dove oggi sono ammirati da viaggiatori di tutto il mondo nella loro “casa” naturale: il Museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria…?

Dalla fantastica terrazza del MArRC, durante gli eventi estivi, si può ammirare una straordinaria e spettacolare vista sullo Stretto…al sicuro da mostri marini…!

In attesa di poterla ammirare dal vivo questo "infernale" paesaggio dantesco, che sembra invece un Paradiso, visitate il sito web istituzionale (www.museoarcheologicoreggiocalabria.it) e le pagine social, seguendo la maratona web del MArRC per il Dantedì in particolare sui profili Facebook  (in attesa di essere unificati: museoarcheologicoreggiocalabria e MuseoArcheoologicoRC).

Tanti post, tante voci, per un viaggio tra le "gioie" del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria in compagnia del padre e maestro della lingua e della letteratura italiane.

#dantedì  #ioleggodante  #iorestoacsa  #laculturanonsiferma  #DanteAlighieri

Informazioni Evento:

Data Inizio: 25 marzo 2020
Data Fine: 25 marzo 2020
Costo del biglietto: Per informazioni 3207176148
Prenotazione: Facoltativa; Telefono prenotazioni: 3207176148 ; Url prenotazioni: www.koresrl.it
Luogo: Reggio di Calabria, MArRC - Museo Archeologico Nazionale di Reggio di Calabria
Indirizzo: piazza De Nava, 26 89100 - Reggio di Calabria (RC)
Orario: Palazzo Piacentini è chiuso al pubblico fino al 3 aprile 2020. Il MArRC resta "aperto" 24h/24 sul web.
Telefono: 0965 613988/617612
E-mail: man-rc@beniculturali.it mbac.man-rc@mailcert.beniculturali.it
Sito web

Notizie

Libriamoci, leggere ovunque, leggere comunque

In uscita il volume: Black Basket Castel Volturno

La XXI edizione di "Un libro, per piacere!" dedicata al tema Memorie

VENTI DI CULTURA - LuBeC 2024