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Le notizie di Biblioteche in Italia
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Maria Giuseppina Castellano Lanzara ha diretto la Biblioteca Universitaria di Napoli dal 1936 al 1965, con alto senso delle Istituzioni, competenza professionale e straordinaria passione civile, anche negli anni più difficili della guerra.
In questa particolare estate non possono mancare anche da parte del MANaM alcuni consigli di lettura sotto l’ombrellone, ovunque lo vogliate collocare.
Paolo Veneto fu una delle personalità di maggior spicco nella cultura italiana del secolo XV e uno dei logici più acuti e interessanti dell’intero Medioevo, e il suo colossale commento alla Metafisica di Aristotele è lavoro fondamentale.
La Biblioteca Palatina ha predisposto tutte le misure di sicurezza per la riapertura graduale dei servizi al pubblico. A partire dall'8 Giugno 2020 sarà possibile effettuare prestiti e restituire i volumi, su prenotazione.
Cari amici, oggi è la Giornata mondiale dell'ambiente, e il piano di rilancio europeo post coronavirus intende avere questo tra i suoi temi principali. Speriamo sia la volta buona!
Di straordinaria attualità è un manoscritto dal titolo Contaggio 1630. Esso racconta le misure adottate in Assisi per scongiurare il pericolo della peste, la stessa che Manzoni descrive nei Promessi Sposi.
Oggi rispondiamo all'invito del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari per #ilmaggiodeilibri, l'appuntamento annuale promosso dal Centro per il libro e la lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la promozione della lettura.
Il modo migliore di festeggiare la “Giornata internazionale del libro” è senza dubbio leggere! Vi propongo allora di leggere un romanzo “di culto”, che rappresenta un classico della narrativa fantascientifica, benché ambientato nella preistoria.
Ci consoliamo ripescando uno dei testi più amati dai bambini dei nostri laboratori, che ci fa scoprire come vivevano i più piccoli durante la Preistoria: "Storie prima della Storia" di Stefano Bordiglioni.
Tito Livio nelle sue Storie (IX, 36,3) ricorda come i Romani ancora nel 310 a.C. avevano l’abitudine di far studiare i loro figli a Caere, allo stesso modo in cui più tardi li avrebbero mandati ad Atene o a Rodi.